venerdì 18 giugno 2010

Divine: bimbe modelle

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Qualche tempo fa girando fra i canali di sky mi è capitato di vedere un film-documentario:Divine.
Tre bimbe modelle,tre storie simili ma diverse.
In questi giorni ci sto ripensando perchè nel film il Pitti bimbo appariva come manifestazione fantastica in cui sfilare per forza,mi sto chiedendo quanti bimbi stiano vivendo il Pitti come un gioco e quanti come un lavoro vero.
C'è una frase di una delle bambine che vede delusi i genitori perchè forse non la prenderanno, suonava più o meno così:VORREI SOLO CHE FOSSERO ORGOGLIOSI DI ME.
Mi ha colpito la magia trasmessa dai genitori verso un mondo che regala spiccioli(NON SI DIVENTA RICCHI)ma RUBA L'INFANZIA(Vissuto in quel modo).
Tutta colpa dell'esibizionismo.
PER VEDER IL PROPRIO BAMBINO IN COPERTINA COSA NON SI FAREBBE?
Vederlo mi ha lasciato molta amarezza.
Mi è piaciuta la scelta di evitare voci fuori campo ,si entra perfettamente nella vita delle bambine e dei loro genitori ed è per questo coinvolgente al punto da avermi tirato fuori qualche lacrima.
In ogni caso son certissima che questa non è l'unica realtà senza contare che le pagine nere fan sempre più spettacolo.

7 commenti:

  1. Io sono contro questo genere di cose in qualsiasi campo; abolirei tutti i programmi come "io canto" e co. che fanno leva sulla tenerezza che i bambini suscitano sugli adulti, i bambini che hanno un talento devono coltivarlo al di fuori della televisione possibilmente in una scuola seria e all'altezza, una o due apparizioni in tv non sono una tragedia a patto che non si strumentalizzino questi bambini che sono bravi a 7 o 8 anni ma poi chi assicura che lo siano anche a 18? senza studio il 99% si perderà per strada e verrrà illuso.
    Le bambine modelle sono un vero scempio terrificanti almeno quanto gli orribili concorsi di bellezza che vanno tanto in America, fare una sfilata per gioco è passabile ma quando si cominciano a mettere delle regole, a fare pressioni la cosa diventa inaccettabile! i bambini dovrebbero sognare di diventare medici o astronauti e non modelli(con tutto il rispetto per i modelli).

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  2. sono terribili questi programmi, mi ricordano sempre il film "Little Miss Sunshine".. che cantino, ballino o sfilino, questi bambini vengono messi sotto pressione e si sentono in dovere di soddisfare le aspettative grandissime dei loro genitori (ovviamente sono loro a spedire i figli in questi programmi indecenti, non penso che una bambina di 8 anni lo decida da sola e comunque ci sono altri modi -sani- per coltivare queste passioni)!
    se fossi un'assistente sociale mi metterei alla porta degli studi televisivi e denuncerei i genitori che ci si presentano. brrr..

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  3. Io non sopporto questo genere di cose.
    Su sky ho visto "Little Miss America", bambine di 3 anni sottoposte a cerette, depilazioni e trucco per poi sfilare come modelle su un palcoscenico.
    Le bambine erano infelici, capricciose, aggressive e le madri? Spesso bruttine e poco curate, che si vantavano di avere una figlia così bella da mostrare per appagare il loro bisogno di attenzioni.
    E' vergognoso.

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  4. Ciao Francesca,
    scrivo qui, sono un poco a disagio nel contesto,
    ammetto che ho grosse resistenze col mondo della moda, (saresti bella anche in jeans "scrausi" ed anonima maglietta di cotone).

    Comunque son qui per altro,
    è vero che sono distante dal problema,
    l'ho detto appena approcciato al mondo di Empty, sono fuori target e senza esperienza in queste problematiche.

    In un paio di giorni sei già la seconda a passarmi il concetto "vai giù pesante",
    se solo tu potessi indicarmi i passaggi dove mi senti "prevaricatore" o "fuori contesto", io potrei capire meglio.

    Comunque è certo che abbiamo sensibilità differenti, vorrei solo stabilire un dialogo,
    lo faccio con i mezzi che ho, poi se si riesce ad entrare in comunicazione reale, ognuno può dire quel che pensa, se gli altri sono "urtati da un atteggiamento" sapranno dirmelo come hai fatto tu.

    Ho qualche pregiudizio verosimilmente, ma ci sto lavorando e sono in buona fede, non detengo alcuna verità, sono solo abbastanza diretto.

    Spero tu abbia tempo e modo di farmi capire,
    comunque sia, grazie.

    Piacere di averti incontrata.

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  5. Senti, io non pretendo di esser preso seriamente,
    ma insomma, se non mi spieghi trovo che in fondo non te ne freghi nulla di farmi capire, e sono tentato di pensare che forse i miei commenti hanno "urtato altro".

    (Si dice tirare il sasso e nasconder la mano ?)

    Ho seguito il tuo link,
    ma "la gabbia d'oro" è un libro sull'Iran e sulla fuga della suo popolo in terre lontane, con l'analisi delle dinamiche familiari tipiche di quel popolo che rivoluziona schemi millenari, molto diverso dal nostro.

    O sono miope o non vedo cosa c'entri.

    Dire cosa si pensa direttamente non è prevaricazione, è stimare il nostro interlocutore, ritenerlo degno e capace di capire ed intendere anche idee lontane e difformi dalle sue.

    Nessuno cambia idea subito solo perchè a parlato con qualcun altro, ma quasi sempre se uno è un poco riflessivo si aprono nuove prospettive interpretative, e non c'è uno che mette e l'altro che prende, è un rapporto che può essere alla pari.

    Io ho continui aggiustamenti alle mie riflessioni, ma non posso raccoglere nulla degli imput dei miei interlocutori se i discorsi restano aleatori.


    Ti sarò già sembrato un "gran palloso",
    'sto giro sopporti, ma non ti rompo più,
    salvo che tu non venga a rispondermi.

    Ciao, ciao, Francesca

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